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Cлово "POSSIBILE"


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1. Гоголь Н. В. - Гартману, 13 октября н. ст. 1842 г.
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2. Гоголь Н. В. - Балабиной М. П., 15 марта (н. ст.) 1838 г.
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1. Гоголь Н. В. - Гартману, 13 октября н. ст. 1842 г.
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Часть текста: Н. В. - Гартману, 13 октября н. ст. 1842 г. 85. ГАРТМАНУ . <13 октября н. ст. 1842. Рим.> Nicola Gogol, essendo giunto in Romo con un suo amico incomodato ed avendo piu volte ricercato il sig Hartmann nella sua abitazione, ha saputo essere in Frascati e siccome tanto esso, che il suo amico hanno bisogna della sua assistenza, cosi lo prega a voler avere la compiacenza di recarsi in Roma al piu presto possibile, prevenendolo, che il medesimo allogia nella solita abitazione in Via Felice № 126, persuaso que sara poi favorirlo, glie ne anticipa, li suoi ringraziamenti e si di dichiara etc. Giovedi 13 Ottobre 1842. Адрес: Al Sig Sig Hartmann. Villa Falconieri. Frascati. ПЕРЕВОД. Николай Гоголь, прибывший в Рим вместе со своим больным другом, посетив несколько раз квартиру г. Гартмана, узнал, что последний находится в Фраскати. А так как друг его нуждается в помощи г. Гартмана, то он просит г. Гартмана оказать ему любезность и как можно скорее вернуться в Рим. Он предупреждает, что проживает на своей обычной квартире в Via Felice № 126. Убежденный в содействии г. Гартмана, он заранее выражает ему свою благодарность и изъявляет свое почтение. Четверг, 13...
2. Гоголь Н. В. - Балабиной М. П., 15 марта (н. ст.) 1838 г.
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Часть текста: da capo a piè tutti gli uomini del mondo), che non volete distrarvi per alcun’ altra cosa. O forse siete tropo occupata della vostra celeberrima collezzione di marmi, pietre antiche, e molte moltissime cose, che la vostra signoria a rubata onestamente in Roma (perche doppo Attila e Enserico nessuno a mandato tanto a sacco la città eterna quanto l’a fatto la brillantissima signora Russa Maria Petrovna). O fosse voi ... ma non posso trovar piu ragioni per iscusarvi. O mia cara signorina, getatti per la fenestra il vostro Pietroburgo, duro come il quercio d’alpine, e venite qua. S’io fossi nei panni vostri, mostrarei subito il calcagno. Se voi sapeste che bel inverno abbiamo qui. L’aria è tanto dolce, piu dolce del riso a la milanese che voi avete sovente mangiato in Roma, ed il cielo, o dio, che bel cielo! Egli è sereno, sereno — simile agli occhi ... a, che peccato che i vostri occhi non siano azzuri per far il parragone! ma almeno egli è simile alla vostra anima e com’ella resta tutto il giorno sgombro di nuvole. Ma sapete meglio di me che tutta Italia è un boccone da ghiotto ed io bevo la sua aria balsamica a creppagozza, in modo che par altre forestieri non ne resta niente. Figuratevi che sovente mi pare di vedervi spasseggiare nelle strade di Roma tenendo in una mano Nibbi è nell’altra qualche santissima antichità trovata, nel mezzo del camino, nera e sporca com’un carbone, che domanda almeno la forza d’Ercole per poterla portare. Cosi a voi vi si rapresenta forse il mio naso, lungo e simile a quello...